Otto spettacoli di sette compagnie che offrono una prospettiva sul teatro contemporaneo a Milano e in Lombardia, con alcune delle quali il CRT ha già incrociato importanti fasi di lavoro comune (Animanera). Con le altre, per prima volta al CRT, si vuole approfondire la conoscenza, anche in vista di possibili, successive collaborazioni, seguendo con particolare attenzione il lavoro delle più giovani (Elea teatro, Teatro Caverna, Effetto Larsen, Odemà).
Uno scorcio necessariamente limitato e parziale, rispetto alla ricchissima offerta di una regione sempre dinamica, e ora anche in crisi, di una città storicamente tanto ospitale, e oggi nuovamente anche molto dura nella difesa delle posizioni storicamente acquisite, incapace di dare spazio al nuovo che chiede attenzione e occasioni reali, distratta di fronte alle richieste di un pubblico che chiederebbe rinnovamento, internazionalità, molteplicità di offerta.
Forse ancora una volta la novità la si può rintracciare nei resistenti culturali, veri e propri erogatori di ossigeno, Compagnie teatrali nate da nuclei di convivenza, condivisione; Compagnie che lavorano a contatto con il territorio per creare e portare novità, nuovi modelli progettuali e organizzativi, per svelare la nuova bellezza e affrontare il presente senza ammiccamenti.
Con Adoro il fucsia (19–28 ottobre) i giovanissimi di Elea teatro, gruppo attivo fra Brescia e Milano, raggiungono la piena maturità espressiva. Lo spettacolo indaga il tema dell’identità sessuale, esplorando la sottile linea di confusione/separazione fra i sessi. Quante identità possediamo? Qual è la nostra parte più autentica? Il corpo con cui nasciamo? La mente che lo abita? Che cosa succede quando uno dei due diventa una prigione per l’altro? Modificarsi per non sentirsi estranei, mescolare rosa e azzurro (ecco il fucsia!). Respirando a pieni polmoni la libertà di essere quel che si è o che si vuole.
I primi maestri buoni o cattivi sono i genitori; ogni rivoluzione comincia in famiglia; i sogni dei padri e delle madri ricadono come macigni sulle teste dei figli: questi i motivi conduttori del collaudato Senza famiglia di Magdalena Barile, (6 – 14 novembre), storia tragicomica di una madre, mirabilmente interpretata da Debora Zuin, che Aldo Cassano ha ben diretto per il noto gruppo milanese Animanera. Una “arguta farsa macabra” (Renato Palazzi) che si avvale anche del brillante Nicola Stravalaci e dell’ottimo Giovanni Franzoni che affiancano gli affiatati attori storici della compagnia. Uno “spettacolo dove si ride e si nuota nell’angoscia” (Sara Chiappori).
Ancora sul tema dell’identità ecco una curiosa proposta di Teatro Caverna, giovane gruppo emergente dell’area bergamasca, che presenta il singolare I’m ant you, (16 – 18 novembre) breve spettacolo per un solo spettatore. Lo spettatore si troverà a vivere una speciale ricognizione su se stesso a tu per tu con il suo alter ego, l’attore, in una stanza dove tutto è specchio. Uno spettacolo bonsai con più repliche il giorno. Occorrerà prenotarsi. Lo stesso gruppo presenta in anteprima assoluta Ma il mio amore è Paco (20 novembre – 2 dicembre) un progetto di Damiano Grasselli, dal racconto di Beppe Fenoglio. Protagonista, il Paco del titolo, è l’archetipo di un uomo spavaldo e apparentemente invincibile, che affiora dai racconti delle sue molte donne, pronte a perdonargli anche quella notte di azzardo e di follia, in cui egli si gioca tutto per rilanciare la propria vita. Una messa in scena quasi grottesca, come il racconto da cui è tratta, che esaspera il sottile gioco di rimbecco tra uomo e donna. Una storia ironica e beffeggiante che sa strappare sorrisi.
Torna a Milano dopo anni il Piccolo Parallelo di Enzo Cecchi e Marco Zappalaglio, già protagonista di spettacoli memorabili e coraggiosi. Attivo fin dagli anni ottanta, il gruppo si è ben radicato negli anni in un territorio con cui ha intrecciato una fitta rete relazioni culturali e umane. A Milano propone uno spettacolo di drammatica attualità, Gerundia Felix (3 – 6 dicembre). Si entra nel cuore della Padania fin dal nome – l’antico lago Gerundo ricopriva una vasta area ai confini fra le province di Bergamo, Brescia e Cremona – e si parla spensieratamente di razzismo, intolleranza, compravendita di organi, con parole, grossolane, sentite in giro, al bar, in piazza o al supermarket, e che, incollate una a una, diventano devastanti. In scena il fotogramma di un’umanità impietosa che, pur intollerante, non può più vivere senza “l'altro”: un imprenditore in attesa di trapianto e il suo domestico straniero. Uno spettacolo duro, a volte surreale, che scivola nel comico.
Altro gruppo milanese di recente formazione è Effetto Larsen, animato da Matteo Lanfranchi. Al CRT si può assistere a Dukkha – azione privata (11 – 16 dicembre) il lavoro che ha segnato la raggiunta maturità espressiva di una compagnia attenta a tutti gli aspetti dei linguaggi performativi. Il pezzo, per attore solo, ispirato a un racconto di Ian McEwan, scarnificato dalle parole, “perché un gesto opportuno ed efficace ne vale mille”, è costruito su una rigorosa struttura di azioni, ben sostenuta da una partitura sonora eseguita dal vivo. Suono e immagine che, insieme, sostengono e alimentano l’immaginario dell’osservatore – spettatore.
Milano, Lombardia 2012 si chiude con un’altra giovanissima compagine milanese Odemà, già segnalazione speciale di Generazione Scenario 2009, composta da Enrico Ballardini, Giulia D’Imperio e Davide Gorla, autori, interpreti e registi dei loro lavori, fautori di un’idea di laboratorio teatrale votato alla ricerca, senza pressioni produttive o ansie da prestazione, uno spazio dove coltivare motivi ed elaborare un linguaggio personale e necessario. Al CRT presentano Mea culpa, (18 – 22 dicembre), il loro spettacolo più recente, secondo atto di una trilogia ispirata dalla lettura dell’opera di Josè Saramago. Un lavoro dove i temi religiosi, che hanno tormentato il grande autore portoghese, fanno da sfondo a una serrata indagine sul potere e le dinamiche della convivenza umana
Il senso della nostra azione in questo primo trimestre di attività è completato dall’ospitalità di una tappa del progetto NEXT 2012 (21 novembre al Teatro dell’Arte, preceduta da altre due giornate, al Teatro Franco Parenti e all’Elfo Puccini) realizzato da Regione Lombardia, e che, com’è noto, mira a promuovere la produzione e la distribuzione di spettacoli dal vivo delle imprese lombarde e, nello stesso tempo, rafforzare la rete di contatti tra operatori a livello nazionale e internazionale.